giovedì 27 novembre 2014

Dalla Russia con amore


Rita Frattolillo


A Mosca, con la bella stagione, al Belvedere dei passeri che si apre davanti all’imponente edificio dell’Università statale Romanov (fondata nel 1755 da Michele Romanov) e offre un colpo d’occhio formidabile sulla città attraversata dal nastro argenteo della Moscova, va in scena il popolo dei centauri, una folla di giovani nerboruti in jeans e giubbotto che sull’imbrunire  invadono lo spiazzo a bordo  di moto luccicanti e dal rombo potente; poi,  spento il motore, parcheggiano e, allungati sul loro bolide, birra e sigaretta in mano, raccontano per buona parte della notte le loro prodezze ai vicini di manubrio. Dopo un po’, l’aria, carica di fumo, dell’odore pungente della birra e dei tubi di scappamento, diventa irrespirabile. La Mosca di oggi ama la vita notturna, bere e divertirsi, anche se i casinò sono stati chiusi da un pezzo e i moscoviti sanno che il Grande Fratello, non il reality, ma quello vero, li controlla notte e dì.

lunedì 17 novembre 2014

Ancora barbarie contro le donne indiane

foto Remocontro
Rita Frattolillo


E già noi donne non ce la facevamo più a digerire una situazione diventata, nella “civile” Italia, insostenibile da ogni punto di vista: mogli, ex, compagne, massacrate da bruti, donne sfigurate per vendetta  con l’acido; violenze sessuali e abusi da Nord a Sud della Penisola; donne trattate alla stregua di oggetti di poco conto, da malmenare e discriminare in ogni modo; occupazione femminile ai minimi storici;  inesistenza di strategie politico-sociali volte ad aiutare le famiglie (nidi, asili, ecc.), la cellula fondamento della società mai come ora esposta ad attacchi e indebolita nella sua stessa, indispensabile  funzione; un  governo, l’ultimo, che si è “dimenticato” di istituire un ministero per le pari opportunità, e che lascia chiudere per mancanza di risorse i centri di assistenza e accoglienza, nati per aiutare le donne abusate…

domenica 19 ottobre 2014

Natura e simbolo nell'arte di Giovanni Segantini



di Rita Frattolillo

Uno dei più grandi artisti europei di fine Ottocento, metafora di una condizione esistenziale al confine tra eredità della tradizione pittorica e stimoli di matrice internazionale, è in mostra al Palazzo Reale di Milano (18-09-2014/18-01-2015).
 Si tratta di Giovanni Battista Segantini ( 1858-1899), al cui genio artistico, che è stato riconosciuto e apprezzato dagli ambienti istituzionali, dai circoli intellettuali e dai ceti borghesi italiani e internazionali del suo tempo, è toccata una sorte a dir poco singolare, essere cioè “semplicemente” dimenticato, cancellato dalla memoria nazionale. Chiederci perché questa “dimenticanza” sia potuta accadere esula dall’intento di questo scritto, ma il pensiero che balza immediatamente alla mente è che sicuramente l’oblio è durato troppo a lungo, se è vero  che oggi, per colmare un debito imperdonabile nei confronti di questo talento incredibile, è stata allestita una mostra straordinaria  ̶  è la prima volta a Milano  ̶  che si deve anche all’interessamento della nipote dell’artista, Diana Segantini.

giovedì 25 settembre 2014

ASTI, un piccolo gioiello di arte monumentale



7 marzo 2014

Raccolta ed elegante, attraversata dalla lunga arteria intitolata al suo più illustre cittadino, il grande trageda Vittorio Alfieri, Asti è un piccolo gioiello di arte monumentale poco nota ai turisti, ma del tutto degna di una deviazione. La romana Hasta Pompeia fu sede del ducato longobardo della Neustria, e nel medioevo ebbe il diritto di battere moneta per la sua importanza commerciale (XII e XIII sec.). All’ingresso del centro storico ci accoglie la Torre Rossa risalente al periodo romano, la quale secondo la tradizione fu la prigione di  un milite romano martirizzato per la sua fede, San Secondo, eletto dopo questa vicenda patrono dagli astigiani. Proprio il suo martirio è celebrato in tele e affreschi ospitati nelle diverse chiese della città, mentre le sue spoglie riposano nella cripta romanica (del VII sec) dell’antica collegiata di S. Secondo, nell’omonima piazza situata accanto al municipio, che è la  sede di un antico mercato.

domenica 3 agosto 2014

5 luglio 2014 : Papa Bergoglio in Molise


di Rita Frattolillo


Viene il Papa da noi? Quando ha cominciato a trapelare la notizia, il primo sentimento è stato di incredulità. Perché ci avrebbe fatto il grande dono della sua presenza il Campione della fede più popolare del mondo? Siamo una regione piccola, insignificante, senza alcun peso nella dialettica nazionale,  tanto è vero che siamo sistematicamente snobbati da tutti i media in blocco, un po’ come succede ai sardi, che accedono agli onori ( si fa per dire) delle cronache televisive solo per qualche calamità o per gli scioperi selvaggi degli operai esasperati dall’immobilismo governativo. Insomma, siamo abituati a essere invisibili, salvo poi essere messi alla berlina da “Striscia” o essere  da “Report”.

domenica 22 giugno 2014

Spartacus e la meraviglia dell’anfiteatro romano di Santa Maria Capua Vetere



Devo ammettere che c’ero andata senza particolare entusiasmo: avevo visitato nel corso degli anni intere città (Pompei e poi Jerash in Giordania), calpestato arene, strade, Fori, anfiteatri, siti costruiti dai romani antichi in tutti i loro domini, in Europa come in Africa; che c’era ancora da vedere? Mi domandavo. Ma mio marito, imperterrito, me ne parlava da settimane, dopo che ne aveva letto sui magazine di settore:  era l’anfiteatro romano, tra quelli dell’Italia meridionale, dove un tempo  si assisteva alle battaglie navali, ma soprattutto dove  era stato costretto ad esibirsi il gladiatore Spartaco, lo schiavo che, dopo Annibale e i Sanniti, aveva rappresentato una gravissima minaccia per i romani.

domenica 1 giugno 2014

da Barcellona a Campobasso

di Rita Frattolillo

Sicuramente qualcuno adesso dirà che Barcellona è un’eccezione, che nelle aree interne della Spagna la situazione non è così rosea. Quel che so, è che il Paese che fino a qualche anno fa arrancava per guadagnare terreno rispetto ai partner europei, adesso ci ha sorpassato, e di molto. Sono stata  nella capitale della Catalunya dopo un’assenza di oltre trent’anni. Città monumentale, di respiro europeo,  ma soprattutto sono rimasta ammirata  per gli enormi passi avanti compiuti nei più diversi campi.

mercoledì 14 maggio 2014

Giuseppina Turrisi la poetessa che lottò per l'Unità d'Italia

di Rita Frattolillo

Giuseppina Turrisi (Palermo, 2.4.1822 – 17.2.1848) poetessa e patriota

A Palermo la chiesa seicentesca di San Domenico, che dà sull’ omonima piazza, è il Pantheon dell’isola.  Custodisce gli spiriti eletti, i campioni siculi che credettero nell’Unità d’Italia, per essa combatterono e morirono, e coloro che dopo il 1860 hanno provato a plasmare l’Italia e a darle identità di nazione. Numerosi i musicisti e poeti qui ricordati da monumenti e  lapidi. Ma sono due bei monumenti funebri ad attirare la mia attenzione, perché custodiscono i resti mortali di due donne, entrambe ispirate poetesse, ed entrambe accomunate da un destino avverso: la sofferenza e una morte prematura.

martedì 15 aprile 2014

Lisbona tra vecchio e nuovo


di  Rita Frattolillo

Capitale fin dal 1256 del  Portogallo, che conta  10 milioni e mezzo di abitanti,  ed è stato monarchico fino al 1910, Lisbona era considerata una “insenatura vivente” dai Fenici che vi si insediarono, seguiti dagli Arabi e  poi dai Romani. La città di oggi, con i suoi 600mila abitanti - che con l’area metropolitana diventano 2 milioni 300mila - rispecchia fedelmente nel melting-pot l’incredibile mescolanza di popoli, culture e idiomi diversi qui approdati grazie alla sua storia di impero coloniale. In tutto il globo, il portoghese è parlato da  210milioni di persone, il che ne fa la quinta lingua più diffusa al mondo. Il Portogallo, che è entrato nella UE  nel 1986, ha maturato quindi per le sue ragioni storiche il processo di assimilazione dello straniero, e sarebbero del tutto  incomprensibili i rigurgiti di becero razzismo  a cui assistiamo quasi quotidianamente in Italia senza neanche meravigliarci più di tanto. Figurarsi se i nostri xenofobi vedessero il loro stadio come l’Arena lisbonese con le mezze lune arabe sulla cima delle cupole! Una buona sintesi di questo melting-pot mi sembra rappresentata dalla pacifica convivenza di colombi, fenicotteri e gabbiani che intravedo svolacchiare a pelo d’acqua sulla distesa liquida del grande fiume Tajo. Fiume che, fondendosi nell’abbraccio senza fine dell’Oceano Atlantico, diventa salato come questo, e si colora di azzurro come le azulejos che vestono i palazzi e gli interni delle case.

martedì 11 febbraio 2014

Donne contro l’Unità d’Italia: le brigantesse

                                               di Rita Frattolillo

La recente celebrazione risorgimentale,  se ha avuto il merito di mettere   qualche volta  l’accento sul contributo dato dalle donne alla causa dell’Unità, cominciando a  rimuovere il  “Risorgimento invisibile”, ha purtroppo perso l’occasione di togliere dall’angolo le donne che, armi in pugno, resistettero – a torto o a ragione – all’invasione piemontese del territorio meridionale.
Fortunatamente, negli ultimi anni, la letteratura sulla guerra “cafona”, che vide impegnati in una lotta senza quartiere per anni, all’alba dell’Unità, i briganti contro i “galantuomini” e contro i “Piemontesi”, si è arricchita di titoli importanti incentrati sulla figura delle donne che, per forza, per amore o per convinzione, sparirono nei boschi, e, vestite da uomo, imbracciarono uno schioppo entrando direttamente in azione contro gli invasori, difendendo il Sud.
Quando, dove e perché è nato il brigantaggio femminile? Quale fu la vita delle brigantesse alla macchia? Il loro ruolo e la loro funzione nella banda? Quale il loro rapporto con i maschi, il loro comportamento in combattimento, nei processi e in prigionia?

martedì 28 gennaio 2014

Ada Trombetta: si è spenta la brillante ambasciatrice culturale del Molise


di Rita Frattolillo

Il 26 gennaio 2014 è venuta a mancare Ada Trombetta. So che è ingenuo pensarlo, e ancora di più ammetterlo, ma devo confessare che non avrei mai voluto che questo triste momento arrivasse. Perché non dovrebbero mai morire le persone eccezionali, che sono - devono essere - per tutti noi un esempio e una guida da seguire per la loro tempra, per le rare qualità intellettive, morali e umane.
 Invece il cuore generoso di Ada si è fermato per sempre.
Generosa, sì, Ada lo è sempre stata, nel dare affetto e amicizia a piene mani. Al punto che la sua famiglia, dopo la morte della sorella Anna con cui viveva, era diventata la grande comunità di Campobasso, che l’amava e la coccolava, a sua volta ricambiata  come meglio non si potrebbe. Infatti, oltre ad aver magnificamente assolto il suo impegno di dirigente scolastica (lo è stata fino al 1982), Ada si è prodigata  per fare grande il Molise, e ne è stata una delle maggiori protagoniste, sicuramente la più autentica.
 Fervida studiosa  e ricercatrice dell'arte e dei costumi molisani, si è spesa anima e corpo  tutta la vita per portare alla luce il patrimonio artistico, storico e  folklorico di questa terra, che, attraverso i suoi meravigliosi volumi   e le sue seguitissime conferenze, ha divulgato con slancio e passione, fatto apprezzare ben  al di là dei confini regionali.