Anche Angela Mazzia ha voluto inserirsi in questo spinoso dibattito sull'accoglienza dei migranti:
L’articolo della
Tassinari su “Il libraio” dell’11-09-2015: “Europei, ma di cos’è che abbiamo
davvero paura?” merita qualche seria riflessione alla luce della Storia e nelle
proiezioni del nostro immediato futuro.
Per me è un imperativo categorico
ed una sfida morale, oltre ad essere un dovere civile.
La Tassinari intende rassicurare
sulle migrazioni tipiche dell’uomo “animale inquieto”. Verissimo, ma occorre
chiosare qualcuna delle sue citazioni a cominciare dagli Etruschi che, come i
Liguri e i Veneti per restare nell’area settentrionale, sono stati definiti
autoctoni dalle ricerche storiche, archeologiche e antropologiche, avendo
riscontrato il loro DNA nella popolazione Toscana ed Umbra. Gli altri: i Fenici
e i Greci erano navigatori quindi cercarono approdi sulla terraferma per
rifocillarsi, per riparare scafi e vele, e creare empori. Furono perciò
promotori di produzioni e attività agricole, economiche e commerciali oltre che
di straordinari scambi culturali. Per le altre etnie citate occorrerebbe un almanacco
per puntualizzarne gli approdi come mercenari nelle guerre intestine o nello
sfinimento del potere politico, militare e culturale dell’Impero Romano.