martedì 11 febbraio 2014

Donne contro l’Unità d’Italia: le brigantesse

                                               di Rita Frattolillo

La recente celebrazione risorgimentale,  se ha avuto il merito di mettere   qualche volta  l’accento sul contributo dato dalle donne alla causa dell’Unità, cominciando a  rimuovere il  “Risorgimento invisibile”, ha purtroppo perso l’occasione di togliere dall’angolo le donne che, armi in pugno, resistettero – a torto o a ragione – all’invasione piemontese del territorio meridionale.
Fortunatamente, negli ultimi anni, la letteratura sulla guerra “cafona”, che vide impegnati in una lotta senza quartiere per anni, all’alba dell’Unità, i briganti contro i “galantuomini” e contro i “Piemontesi”, si è arricchita di titoli importanti incentrati sulla figura delle donne che, per forza, per amore o per convinzione, sparirono nei boschi, e, vestite da uomo, imbracciarono uno schioppo entrando direttamente in azione contro gli invasori, difendendo il Sud.
Quando, dove e perché è nato il brigantaggio femminile? Quale fu la vita delle brigantesse alla macchia? Il loro ruolo e la loro funzione nella banda? Quale il loro rapporto con i maschi, il loro comportamento in combattimento, nei processi e in prigionia?