Diverse volte, mentre leggevo Un
corvo nel cuore (Filopoli, 2008, pp.431, euro18), opera bella e terribile
di Maria Giuseppina Fusco, mi è capitato di
pensare : “anch’io…”
Perché Pina Fusco (Campobasso, 1941) ed io
apparteniamo alla generazione uscita
dalla guerra, abbiamo conosciuto le medesime privazioni, annusato l’euforia
della “ricostruzione”, vissuto il boom economico, il ’68 e tutto il resto, fino ad oggi. Chissà
quanti bimbi di allora, come noi, sono cresciuti con il latte in polvere degli
americani, i ritagli delle ostie passati dalle monache, quanti, per addobbare
il presepe, a Natale cercavano il muschio sui tronchi e lungo i muretti di
campagna.
E quante di noi si sono fatte le
bambole di pezza, sfruttando i cuscini di casa…