di
Rita Frattolillo
Nel maggio1967,
un mese prima che si spegnesse ad appena 44 anni, don Lorenzo Milani pubblicava
un volume scritto insieme ai suoi alunni, i ragazzi della sperduta frazione di
Barbiana, nel Mugello.
“Lettera a una professoressa”, questo il titolo, ebbe
l’effetto di un sasso nello stagno.
Perché essa dava voce a ragazzi poveri, considerati i paria della socità, e poi
perché denunciava forte e chiaro il
sistema scolastico e un metodo didattico
che, favorendo l’istruzione delle classi agiate, i cosidetti “Pierini”,
abbandonava all’ignoranza la maggior parte del Paese.
Ma chi era Don Milani?
Un sacerdote, insegnante, scrittore ed educatore, che, con quei ragazzi,
aveva tentato una sperimentazione di scuola a tempo pieno, realizzando un
collettivo dove si lavorara tutti insieme, e chi sapeva di più aiutava gli altri.