sabato 21 gennaio 2017

Tra la "Lettera a una professoressa" di don Milani e "A colloquio con Belzebù" di Elvira Tirone


di Rita Frattolillo


                     Nel maggio1967, un mese prima che si spegnesse ad appena 44 anni, don Lorenzo Milani pubblicava un volume scritto insieme ai suoi alunni, i ragazzi della sperduta frazione di Barbiana, nel Mugello.
 “Lettera a una professoressa”, questo il titolo, ebbe l’effetto di un sasso nello stagno.
 Perché essa dava voce a ragazzi  poveri, considerati i paria della socità, e poi perché  denunciava forte e chiaro il sistema scolastico  e un metodo didattico che, favorendo l’istruzione delle classi agiate, i cosidetti “Pierini”, abbandonava all’ignoranza la maggior parte del Paese. 
Ma chi era  Don Milani?  Un sacerdote, insegnante, scrittore ed educatore, che, con quei ragazzi, aveva tentato una sperimentazione di scuola a tempo pieno, realizzando un collettivo dove si lavorara tutti insieme, e chi sapeva di più  aiutava gli altri.