Rita Frattolillo
A Mosca, con la bella stagione, al Belvedere dei passeri che
si apre davanti all’imponente edificio dell’Università statale Romanov (fondata
nel 1755 da Michele Romanov) e offre un colpo d’occhio formidabile sulla città
attraversata dal nastro argenteo della Moscova, va in scena il popolo dei
centauri, una folla di giovani nerboruti in jeans e giubbotto che
sull’imbrunire invadono lo spiazzo a
bordo di moto luccicanti e dal rombo
potente; poi, spento il motore, parcheggiano
e, allungati sul loro bolide, birra e sigaretta in mano, raccontano per buona
parte della notte le loro prodezze ai vicini di manubrio. Dopo un po’, l’aria,
carica di fumo, dell’odore pungente della birra e dei tubi di scappamento,
diventa irrespirabile. La Mosca
di oggi ama la vita notturna, bere e divertirsi, anche se i casinò sono stati
chiusi da un pezzo e i moscoviti sanno che il Grande Fratello, non il reality, ma quello vero, li controlla
notte e dì.