di
Rita Frattolillo
Era
già da un po’ che volevo tornare a Trieste. L’unica volta che c’ero stata, una
ventina di anni addietro, e solo per poche ore, vi ero scesa dalla Carnia dove mi
trovavo per gli esami di Stato. Quell’atmosfera di naturale, elegante
accoglienza, l’aria di città mitteleuropea avvezza alla diversità etnica e culturale
mi avevano conquistata immediatamente. Ambiente che indubbiamente ha favorito fin
dall’Ottocento l’arrivo di importanti scrittori e artisti stranieri che nella
città vissero a lungo. Tra gli altri, Stendhal
fu console qui nel 1831, e Paul Morand, Rainer Maria Rilke, Vladimir
Bartol amarono questi luoghi, contribuendo ad allargare gli orizzonti
culturali e sociali dei triestini.