Al civico 60 di viale Elena, nel
cuore di Campobasso, è aperta dal 28 marzo l’ultima, attesa personale di
incisioni e pitture del Maestro Antonio Pettinicchi (Lucito, 1925). I luminosi spazi dell’elegante “Villino Madonna” , individuati
da Vincenzo Manocchio e Laura Potito come sede della galleria d’arte Artes
Contemporanea e dell’attività del gruppo
editoriale Regia Edizioni, ospitano un
buon numero di incisioni e diverse tele dell’anziano artista, che da ben sei anni non esponeva. La mostra, la
cui agenda prevede diversi appuntamenti con il pubblico, nel corso dei quali
l’attore Stefano Sabelli leggerà canti scelti de LaDivina Commedia
contestualmente alla proiezione delle immagini riguardanti i quadri ispirati
dal capolavoro dantesco al Maestro Pettinicchi, è stata curata dai critici
d’arte Silvia Valente e Tommaso Evangelista, e rimarrà aperta fino all’11
maggio 2013, quando dovrebbe essere
pubblicata la monografia a cura di Tommaso Evangelista e Silvia Valente
(Regia edizioni). La mostra illustra due aspetti, entrambi fondamentali,
dell’attività dell’artista, la produzione incisoria e quella pittorica. La
prima, in cui spicca il Ritratto della
mamma, che fu scelto alla Biennale di Venezia del 1957, riguarda un lungo
arco temporale (1949-1995) e suggerisce con estrema chiarezza - fin dal primo lavoro
a puntasecca - a quale Molise
guardava il giovane pittore appena uscito dall’Accademia: al Molise terra dei
miseri e degli afflitti, di coloro che non hanno niente dalla vita e che
nessuna epiphany si aspettano. Un
tema dominante nell’altissima poetica
del Nostro, che nel 1984 confessava: “Sono
attaccato alla mia terra e agli uomini che ci stanno e cerco nel mio lavoro di
farli parlare. Essi possiedono già la forza espressiva, il tragico, il
drammatico e anche il senso di pace. Questi pochi uomini liberi li amo, ne
condivido le angosce, le pesanti rassegnazioni e l’attesa della fine”.