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Giovani migranti in Italia |
NOI E L’ISLAM: NIENTE
TOLLERANZA A SENSO UNICO
Dice
nella sua lucida analisi Ernesto
Galli della Loggia su Il Corriere della Sera del 7 ottobre 2015 :
Due grandi fenomeni storici stanno svolgendosi sotto i nostri
occhi nel Medio Oriente, alle nostre porte di casa (di noi europei e italiani
in particolare). Da un lato la disintegrazione di fatto dell’intero sistema di
Stati nato dopo la Prima guerra mondiale sulle rovine dell’Impero ottomano,
dunque la ridefinizione di interessi, alleanze, rivalità, con la conseguente
caduta di gran parte delle élite e dei movimenti alla loro guida da decenni,
spesso legate in un modo o nell’altro ai Paesi europei (anche l’Unione
Sovietica da questo punto di vista lo era). Dall’altro lato assistiamo
all’affermarsi di una versione ultraradicale e quanto mai aggressiva della
«umma» musulmana, della «comunità dei fedeli» che pretende di non conoscere
confini e regole che non siano quelli della religione.
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EUROPEI, MA DI CHE COSA
ABBIAMO DAVVERO PAURA?
di Simonetta
Tassinari
I mondi
finiscono e ricominciano di continuo, ma se ne accorge solo chi ci si trova nel
mezzo: come noi. Perché adesso ci sembra che sia proprio il mondo
in cui siamo cresciuti, al quale siamo affezionati, nel quale ci riconosciamo, a trovarsi in
pericolo a causa di quella che i media seguitano a definire con cautela
“immigrazione”, ma che in realtà si sta rivelando una fuga in massa da Paesi in
guerra o semplicemente da Paesi poveri,
peraltro in qualche misura prevista fin dagli anni Ottanta, quando si iniziò a
parlare di “Nord e Sud del mondo”. Si tratta di una migrazione di popoli,
piuttosto, ma dirlo apertamente alimenterebbe
la paura.
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Risposta di RITA FRATTOLILLO A SIMONETTA TASSINARI:
EUROPEI, ECCO DI COSA ABBIAMO PAURA
[…] Dunque,
l’analisi di Simonetta, che tocca - con lo stile lieve che è un tratto
distintivo dell’Autrice - i sentimenti contraddittori degli europei su questa
questione, nell’insieme dà l’impressione
che lei guardi al problema con occhio “filosofico”, un po’ troppo distaccato.
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