Anche Angela Mazzia ha voluto inserirsi in questo spinoso dibattito sull'accoglienza dei migranti:
L’articolo della
Tassinari su “Il libraio” dell’11-09-2015: “Europei, ma di cos’è che abbiamo
davvero paura?” merita qualche seria riflessione alla luce della Storia e nelle
proiezioni del nostro immediato futuro.
Per me è un imperativo categorico
ed una sfida morale, oltre ad essere un dovere civile.
La Tassinari intende rassicurare
sulle migrazioni tipiche dell’uomo “animale inquieto”. Verissimo, ma occorre
chiosare qualcuna delle sue citazioni a cominciare dagli Etruschi che, come i
Liguri e i Veneti per restare nell’area settentrionale, sono stati definiti
autoctoni dalle ricerche storiche, archeologiche e antropologiche, avendo
riscontrato il loro DNA nella popolazione Toscana ed Umbra. Gli altri: i Fenici
e i Greci erano navigatori quindi cercarono approdi sulla terraferma per
rifocillarsi, per riparare scafi e vele, e creare empori. Furono perciò
promotori di produzioni e attività agricole, economiche e commerciali oltre che
di straordinari scambi culturali. Per le altre etnie citate occorrerebbe un almanacco
per puntualizzarne gli approdi come mercenari nelle guerre intestine o nello
sfinimento del potere politico, militare e culturale dell’Impero Romano.
Anche l’Europa è stata terra di
emigrazione: carestie, epidemie, guerre dinastiche e di religione , lotte di
vario genere ne sono state l’origine. L’Italia, in particolare, è stata
contrassegnata da diverse ondate di conquistatori e padroni prima di diventare
terra di forte emigrazione verso il Nuovo Mondo ed i Paesi europei. I suoi
milioni di emigranti si mossero certamente per le misere condizioni di vita, ma
anche perché veniva ufficialmente richiesto (Decreto del Congresso Americano
nella II metà del 1800) il popolamento di estese contrade desertiche con il
conseguente dissodamento e messa a coltura delle Terre. In seguito fu la
manodopera necessaria per le rivoluzioni industriali a generare spostamenti di
masse dal Sud al Nord dell’Italia e dell’Europa. Mi ha impressionato all’Expo
di Milano il Padiglione dell’Argentina incentrato su documenti, foto e video
degli italiani e della loro straordinaria fatica che ha reso fertile,
rigoglioso e ricco quel grande paese.
Ma questo esodo biblico sulle
nostre coste e nelle nostre contrade da quali esigenze economiche viene
generato? Ha solo la matrice nella fuga dalla guerra, dalla carestia e dalla
povertà?
L’Africa vive una secolare storia
di lotte tribali, di guerre fra etnie, di uno endemico stato di fame, malattie
e miserie. La fragilità geopolitica l’ha resa facile preda di conquistatori e
colonizzatori che hanno razziato le sue genti e le enormi ricchezze del suo
sottosuolo. La fine del Colonialismo e dei Protettorati non ha significato però
conquista di democrazia, di diritti, di libertà, di benessere e di pace perché
di fatto si sono instaurati tiranni locali sanguinari, faziosi, avidi solo di
potere, privilegi e ricchezze personali. Ma da oltre un secolo, Associazioni e
Organizzazioni in varie declinazioni internazionali, oltre alla capillare
azione delle chiese cristiane, si fanno carico di tutte le necessità e i
bisogni delle comunità africane impegnando ingenti fondi, energie, fatica e
molto frequentemente rimettendoci la vita. E’ singolare il riconoscimento dello
status di profughi di guerra, perciò accoglibili, solo ai siriani, da parte
degli USA e Germania. Forse perché riconosciuto il loro alto grado di
istruzione e professionalità ?
Il Medio Oriente è una polveriera
di faide, interessi, ideologie, lotte per il prepotere alimentata da una
dissennata politica dell’Occidente che ha di fatto armato e sostenuto tiranni e
dittatori consenzienti a perseguire gli interessi delle proprie multinazionali
le cui rotte hanno definito anche la loro successiva demonizzazione,
detronizzazione e uccisione.
In questo guazzabuglio
affaristico e sanguinolento gioca la sua parte il fanatismo religioso di
Sunniti e Sciiti fomentato dall’Arabia Saudita – Emirati Arabi ,da una parte, e
dall’Iran, dall’altra, che vogliono affermare la propria leadership
nell’universo islamico.
Ricordo che il Ministero della
Religione per volere della casa reale Saudita finanzia i fondamentalisti più
estremisti e costruisce in tutto il mondo moschee da dove vengono reclutati i
giovani per la jihad.
Il vuoto di potere della Libia e
dell’Iraq ha rafforzato le locali lotte tribali con il conseguente stato di
guerriglia permanente, devastazioni e insicurezza civile, vitalizzando la
propaganda contro il nemico crociato indicato come origine di tutte le loro
sciagure. Il tutto avviene sotto gli occhi indifferenti dell’Unione Europea che
non ha nessuna politica estera per i continenti dirimpettai, in ebollizione da
decenni, se non pigramente assecondare le sporadiche, folli incursioni di
qualche suo Stato membro tese a tutelare gli esclusivi interessi economici o la
inutile, dispendiosa partecipazione sotto l’egida dell’ONU negli altri scenari
del mondo appestati dai conflitti.
Un’Europa scristianizzata,
lacerata dai particolarismi nazionali che si dibatte nel gorgo della sua
voragine economica, finanziaria, sociale e politica.
Un’Europa vecchia, sfiduciata,
senza ideali, imbelle e passiva.
L’Italia attanagliata da una
crisi che è anzitutto etica, prima di essere politica ed economica, assomma
antiche fratture mai risanate a gravissimi problemi sociali annoverando una
denatalizzazione preoccupante, una popolazione di vecchi pensionati, milioni di
poveri, mortificante mancanza di lavoro per giovani e meno giovani, quindi
prevalenza di sfiducia e di totale assenza di prospettive future. Tutte le
indagini fatte concordano nei risultati: il 70% dei nostri giovani aderirebbe
alla jihad. Oltre al possesso delle 72 vergini nel paradiso di Allah, essi
intravedono un futuro di valori e di ideali, perciò eroico e degno di essere
vissuto.
Quei valori ed ideali che i
partiti di sinistra, con il beneplacito di tutti gli schieramenti, hanno
picconato con le loro politiche
demolendo la famiglia, la scuola, la religione.
Dunque, la Tassinari in quale
universo vive quando parla di “identità religiosa e nazionale”? O ancora,
assicurando sul rispetto del nostro patrimonio culturale, cita l’orgoglioso
rispetto delle vestigia egiziane da parte degli arabi che le hanno ereditate.
Forse lei non tiene conto che quel patrimonio fu portato alla luce, anche in
senso materiale, dall’équipe di scienziati e studiosi al seguito di Napoleone
Bonaparte e che tutti i siti archeologici dell’Oriente devono la loro
ubicazione, scavi e fama ad appassionati cultori tedeschi ed inglesi. Mi pare
che gli attuali abitanti di quelle contrade li sfruttano più che altro come
attrazione turistica, e non parlo dello scempio perpetrato dall’ISIS
nell’indifferenza totale.
Del resto, il rispetto per le
nostre architetture sacre e per le nostre opere d’arte non esiste nella cultura
islamica, per cui “Tutti i simboli pre-islamici saranno spazzati via insieme
agli idoli condannati dal Profeta” (cit. Sentenza della Corte Suprema del
Tribunale Islamico di Kabul, 26 febbraio 2001). La distruzione sistematica
della testimonianza delle antiche civiltà mesopotamiche, greche e romane, è
stata avviata dalla demolizione dei due Buddha di Bamiyan e accompagnata dal
fiorente mercato clandestino di tutti i reperti trasportabili.
Di fronte a questa marea umana
proveniente dalle terre sub sahariane mi sono chiesta come fosse sfuggita ai
frequenti controlli polizieschi disseminati anche nei deserti e fra le dune. Si
sa che la corruzione ed il malaffare costituiscono canali privilegiati, ma
com’è possibile corrompere tante stazioni di polizia?
E poi, dall’Africa sub-sahariana non farebbero
prima a cercare una vita migliore nel più vicino, rigoglioso, ricco, spopolato
Sud-Africa ?
Chi mette in moto questa massa di
gente da sperduti e remoti villaggi alla volta di una lontanissima terra
spacciata come del bengodi e di fatto vissuta come territorio di tutte le
libertà compresa quella di bighellonare senza nessun permesso, di rubare,
viaggiare e uccidere impunemente, di pisciare sui monumenti, di defecare per le
strade, di lavarsi i genitali di fronte alle Basiliche e di pretendere
abbigliamento firmato, vitto, alloggio e telefonino ?
Conosciamo solo la punta
dell’iceberg: la rete di malavitosi che lucra e specula su queste masse di
derelitti, correi politici, amministratori e faccendieri italiani, come ha dimostrato
lo scandalo di Mafia Capitale, ma io sono convinta che tutto risponda ad un
Progetto mai abbandonato dall’Islam: la conquista dell’Europa.
L’Islam ha tentato sempre, in
tutti i modi e in tutti i secoli, di occupare e asservire l’Europa cristiana. Fu
fermato nel 732 a Poitiers da Carlo Martello ed il 12 settembre 1683 a Vienna
da una Lega promossa dal Papa Innocenzo XI che riuscì a mettere insieme
tedeschi e polacchi, cattolici e protestanti per fare muro contro il dichiarato
nemico della cristianità. La stessa comunanza d’intenti attivata dal Papa Pio
V, che aveva sconfitto l’Islam nelle sue scorrerie piratesche e nelle sue
conquiste nel Mediterraneo, a Lepanto nel 1571.
Quando l’Ungheria, oggi, edifica
al suo confine la rete di difesa, lo fa in memoria delle carneficine, stupri e
atrocità subiti fino alle soglie dell’800 dalle incursioni islamiche; e se i
Paesi dell’Est Europa sono restii a condividere le “quote” dei migranti lo
fanno perché consapevoli dell’alto prezzo da pagare anche per il proprio credo
religioso, come sperimentato dalla recente dittatura sovietica, da cui a fatica
si stanno liberando.
Ma adesso che l’Europa è
sfiancata, collassata nei suoi valori fondanti rinnegati; adesso che l’Europa è
consunta nel suo edonismo sfrenato, nei resti del suo materialismo becero e
godereccio; adesso si può conquistare agevolmente l’Europa.
Con la massa di giovani senza
istruzione e senza professionalità, ma torvi, violenti, decisi a possedere il
benessere ed il lusso dell’Occidente, a seviziare, stuprare, uccidere le
infedeli.
Ci si può impadronire dell’Europa
con le migliaia di giovani donne portatrici delle mille vite nuove mancanti
alla sterile, agonizzante Europa.
Come ha trionfalmente comunicato
l’arabo del front-office di un grande albergo di Londra, sede di un Convegno
Internazionale di medici, agli sbigottiti clienti: “Noi conquisteremo l’Europa
con il ventre delle nostre donne!”
Dunque, cara Simonetta, si
prepari a sopravvivere nell’Eurabia, ad indossare il burkah, a rinchiudersi nel
silenzio e ad essere relegata fra le sue mura
in nome di Allah-Akbar.
Angela Mazzia
Questa analisi dettagliata di Angela non può che far riflettere. C’è un grosso problema di denatalità in Europa (eccetto la Francia) e questo problema fa dire ai nostri politici ed economisti che abbiamo assolutamente bisogno di emigrati giovani in arrivo dall’Africa. Ma perché non analizzare, invece, il problema denatalità dovuto al fatto che alla donna europea le si chiede tutto. Deve istruirsi e, quindi, andare all’università. Una volta istruita deve assolutamente entrare nel mondo del lavoro perché se perde tempo, ritenuta poi troppo vecchia, il lavoro non lo troverà più, per cui non si può sposare e fare figli prima dei 34-35 anni. E una volta fatto i figli, però, poiché lavora, e se vive lontano dalla propria famiglia di origine, deve fare i salti mortali per crescerli: gli asili nido pubblici danno la preferenza a genitori con tanti figli, quindi agli immigrati…
RispondiEliminaMentre i ritmi biologici di qualsiasi donna sono ben diversi e dovrebbe fare figli, come le africane, dai venti ai 25 anni al massimo. E’ sui vent’anni che ci si innamora, è a quell’età che si pensa ad un legame. Ma se a quell’età la ragazza studia e non ha tempo e la coppia non ha soldi per mettere su famiglia, anche molti legami si sciolgono proprio perché “muoiono” per non potersi concludere. E i figli aspettano e lei ha difficoltà a trovare un legame amoroso duraturo perché, con l’avanzare degli anni, la ragione prende il sopravvento sull’istinto.
Insomma, tutti i soldi che i nostri politici convogliano verso l’arrivo dei migranti non sarebbero ben spesi in sostegno effettivo alle donne europee per permetterle di diventare mamme e poi, successivamente, poter entrare nel mondo del lavoro senza trovare barriere?