L'impulso a scrivere nasce come
sfogo, curiosità, fame e piacere di vita, poi può diventare bisogno, passione e
ossessione. Ci s'infila in un tunnel
simile a quello della droga: all'inizio vi si entra per star bene, poi ci si rimane
per non star male. Mi è venuto di pensarlo leggendo il romanzo di Rita
Frattolillo, Le ali del ritorno, che, come racconta l'autrice, ha avuto per
molti anni una gestione complicata, con pagine distrutte, accantonate, riprese
e rielaborate più volte "come un’ossessione che non si riesce a
vincere". Spesso infatti il lavoro dello scrittore (e lo dico da semplice
scrivente) è proprio questo: la riscrittura come parte integrante del processo
creativo. Lo diceva Flaubert: "Scrivere significa riscrivere”.
mercoledì 31 gennaio 2018
sabato 20 gennaio 2018
Margherita Sarfatti
di Rita Frattolillo
Margherita
Grassini Sarfatti è stata oggetto di
alcune pubblicazioni soltanto dopo la
cancellazione della damnatio
memoriae a cui l’intellettuale è stata condannata per il suo turbinoso
legame con Mussolini e per il suo
indubbio coinvolgimento nel Ventennio fascista. E' stato tuttavia privilegiato il lato “scandalistico-sentimentale”
che, disgraziatamente, ha messo in ombra le eccezionali doti della donna come
critico d’arte, mentore e mecenate delle avanguardie artistiche del primo
Novecento. Non solo, perchè Margherita è stata lodevole ambasciatrice italiana
della cultura all’estero, grande tessitrice di feconde relazioni politiche e
culturali con l’élite internazionale dell’epoca, famosa scrittrice e
giornalista.
Nell’autunno
2017 per la Collana “Le Crinoline” diretta da Sandra Pietrini dell’Università
di Trento, con un Comitato Scientifico di primordine, annoverando Anna Sica
dell’Università di Palermo e Sylvana Tomaselli del S.John College di Cambridge,
la ricercatrice Angela Frattolillo ha pubblicato il saggio Margherita
Grassini Sarfatti, Protagonista Culturale del Primo Novecento ed. Ares.