Devo ammettere che c’ero andata senza
particolare entusiasmo: avevo visitato nel corso degli anni intere città (Pompei e poi Jerash in Giordania), calpestato arene, strade, Fori, anfiteatri,
siti costruiti dai romani antichi in tutti i loro domini, in Europa come in
Africa; che c’era ancora da vedere? Mi domandavo. Ma mio marito, imperterrito,
me ne parlava da settimane, dopo che ne aveva letto sui magazine di settore: era l’anfiteatro
romano, tra quelli dell’Italia meridionale, dove un tempo si assisteva alle battaglie navali, ma
soprattutto dove era stato costretto ad esibirsi
il gladiatore Spartaco, lo schiavo che, dopo Annibale e i Sanniti, aveva
rappresentato una gravissima minaccia per i romani.
domenica 22 giugno 2014
domenica 1 giugno 2014
da Barcellona a Campobasso
Sicuramente
qualcuno adesso dirà che Barcellona è un’eccezione, che nelle aree interne
della Spagna la situazione non è così rosea. Quel che so, è che il Paese che
fino a qualche anno fa arrancava per guadagnare terreno rispetto ai partner
europei, adesso ci ha sorpassato, e di molto. Sono stata nella capitale della Catalunya dopo
un’assenza di oltre trent’anni. Città monumentale, di respiro europeo, ma soprattutto sono rimasta ammirata per gli enormi passi avanti compiuti nei più
diversi campi.