sabato 20 gennaio 2018

Margherita Sarfatti



              
                            di Rita Frattolillo

                Margherita Grassini Sarfatti è stata  oggetto di alcune pubblicazioni soltanto dopo la  cancellazione della damnatio memoriae a cui l’intellettuale è stata condannata per il suo turbinoso legame con Mussolini e per il suo  indubbio coinvolgimento nel Ventennio fascista. E' stato tuttavia privilegiato  il lato “scandalistico-sentimentale” che, disgraziatamente, ha messo in ombra le eccezionali doti della donna come critico d’arte, mentore e mecenate delle avanguardie artistiche del primo Novecento. Non solo, perchè Margherita è stata lodevole ambasciatrice italiana della cultura all’estero, grande tessitrice di feconde relazioni politiche e culturali con l’élite internazionale dell’epoca, famosa scrittrice e giornalista.
Nell’autunno 2017 per la Collana “Le Crinoline” diretta da Sandra Pietrini dell’Università di Trento, con un Comitato Scientifico di primordine, annoverando Anna Sica dell’Università di Palermo e Sylvana Tomaselli del S.John College di Cambridge, la ricercatrice Angela Frattolillo ha pubblicato il saggio Margherita Grassini Sarfatti, Protagonista Culturale del Primo Novecento ed. Ares.



 Nella Premessa la Frattolillo scrive: “ Sulla scorta di tutto quanto è stato ricercato e scritto sulla Sarfatti, ho ritenuto necessario contestualizzare la sua vicenda partendo dall’amara constatazione che, stante la  secolare minorità sociale, giuridica e culturale delle donne, per poter affermare le proprie capacità[…], esse hanno sempre dovuto servirsi del proprio aspetto fisico[…] a cominciare da Semiramide […]Che poi il soggetto-oggetto di turno fosse Benito Mussolini aggiunge maggiore attenzione e studio nel seguire le dinamiche diramanti un’incredibile mappa di percorsi, anche dolorosi e drammatici, che hanno disegnato un’Italia diversa, dinamica, problematica e complessa. Si è cioè delineato un mosaico intricato, nei complicati labirinti degli eventi sociali, economici, politici, culturali di quel segmento storico. Margherita Sarfatti in questo aggrovigliato gomitolo è la spregiudicata e indiscussa protagonista con la sua bellezza e la sua cultura, le sue doti intellettuali,  con il suo amore per l’arte e la coscienza del primato artistico dell’Italia, con le sue ambizioni di potere e di primazia. 
Ma anche con la sua arroganza e il senso orgoglioso di sé, con lo spiccato senso affaristico e  mercantile, con un disarmante pragmatismo e sorprendente realismo” Basterebbe  già tale presentazione a sollecitare alla lettura di questo prezioso lavoro di ricerca che la studiosa  fanese ha voluto completare con una importante Appendice, comprendente la sintesi ragionata e  critica delle due opere più note e discusse della Sarfatti (Dux e Storia della Pittura Moderna), con il repertorio degli Incarichi e Attività dell’intellettuale ebrea e, infine, con la corposa Bibliografia che dà il segno dell’amplissimo, inedito ed aggiornatissimo feed-back a cui ha attinto.
 Questo saggio, quindi, ha inteso ricostruire la formazione e l’evoluzione della personalità della Sarfatti, trattando solo collateralmente la vita sentimentale della donna.


                                                                  La Frattolillo, già docente e Dirigente nelle Scuole    Secondarie Superiori, è una studiosa di lungo corso, avendo al suo attivo ricerche originali su aspetti e vicende poco esplorati del Cristianesimo (Armenia e Irlanda) e  una ricca galleria  di donne riportate alla luce, grazie a  ricerche  rigorose e appassionate condotte negli archivi. Con i suoi lavori si è rivelata particolarmente sensibile al dato storico della difficoltà dell’accesso al sapere subita per secoli dal mondo femminile, ed  ha appuntato la propria attenzione su outsider e figure ignorate, dimenticate nella polvere degli scaffali. Anni di  costante, accanito lavoro di ricerca  hanno fatto riemergere personalità formidabili di educatrici, filosofe, attrici, poetesse, inviate e spie di guerra, registe e stiliste pioniere per la loro epoca, oppure “semplici” staffette di guerra.  I suoi saggi, originali e lampeggiati da una forte empatia, .si caratterizzano per un procedimento di tipo balzachiano in quanto  la Frattolillo parte da un ampio contesto storico-sociale,  esplora, descrive e analizza l’ambiente sociale e  familiare della  protagonista. Passando al setaccio con pazienza certosina la documentazione esistente sull’argomento, la Frattolillo  ricostruisce quindi l’architettura complessiva del periodo storico indagato in tutto gli aspetti, facendo percepire al lettore l’humus  in cui è cresciuta e si è sviluppata la personalità  esaminata, ne mette a fuoco la parabola esistenziale e culturale con tutti gli annessi e gli agganci. La novità di questi saggi si deve, oltre che ai temi prescelti, alla scrittura fortunatamente  molto distante dalla prolissità e dalla farraginosità  tipica del genere. 




Che si tratti di Ipazia di Alessandria, di Angiola Bianchini, di Alda Merini o di Eleonora Duse, ognuna viene presentata e descritta con la fluidità e la scorrevolezza caratteristiche del romanzo storico; elementi questi che rendono la lettura agevole, coinvolgente ed accattivante. Esito dovuto tanto alla capacità della Frattolillo di metabolizzare una quantità enorme di documenti che traduce con rigore scientifico e lucidità analitica, quanto all’empatia, al coinvolgimento che la ricercatrice stabilisce con la donna “indagata”, e, di riflesso, con il lettore. D’altronde Marcello Fois ha osservato che penetrare l’immaginario- come fa un romanzo-  è un atto politico più profondo che non scrivere un saggio ponderoso. 
Già da tempo frequentiamo  libri  ibridi,  spazi misti che sono un  melting pot tra uno stile narrativo e la riflessione prodotta dai documenti; cosa che sposta l’asse della scrittura verso un  genere di narrazione che impatta molto meglio del saggio di tipo tradizionale. Se si ha una percezione politica della scrittura,  allora si è crossover, perché la realtà- specie quella storica -  è complessa, e occorre  uscire da schemi, caselle e pregiudizi. Il testo di Angela Frattolillo  inaugura perciò un nuovo modo di approcciare la Storia degli uomini, e  sopratutto delle donne.

Rita Frattolillo © tutti i diritti riservati 2018

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